27 agosto 2022

Si deve all’arte dell’incisione il fatto che, opere che altrimenti sarebbero rimaste visibili in solo luogo, possono continuare ad esser diffuse e apprezzate mediante la loro duplicazione che ne propaga il sentimento del bello o il loro inserimento nella decorazione artistica di opere a stampa.
La donna che spazza davanti alla sua poteva abitazione nelle desolate periferie congolesi di Kinshasa dove, non essendoci strade e piazze asfaltate tutto è polvere e terreno arso dal sole, vista e rappresentata dal Faetanini in un suggestiva incisione su linoleum richiama alla memoria Le spigolatrici dipinte da Jean Francois Millet.
Così come quella era una rappresentazione dinamica e celebrativa del lavoro femminile en-plein-aire della metà dell’Ottocento, questa del Faetanini, nel chiaroscuro ripiegamento della donna su se tessa per togliere davanti alla sua casa la polvere del deserto è la denuncia di una condizione sociale di povertà ed emarginazione dei nostri tempi.
Ad esprimerlo è il segno che mette in risalto la solitudine della figura rappresentata scartando ogni altro elemento dal contesto per porre in risalto la fatica e il dolore della donna nel preservare il decoro nello spazio di vita rimasto davanti alla sua abitazione.
Un segno nudo e marcato che, rifuggendo da virtuosismi grafici e sinuosi, privilegia chiaroscuri ben calcolati, linee parallele e affilate che si intrecciano con scavi spessi e aggrovigliati scelti per meglio indicare il dolore la fatica della donna còlta e rappresentata in questo suo non sappiamo se insolito o consueto atteggiamento.

Veronica Ferretti
(critico d’arte)